Monnalisa, l’impresa vicina alla famiglia: tra smart-working e congedi paternità retribuiti

“Dal punto di vista valoriale l’azienda è sempre stata pronta, mentre dal punto di vista degli strumenti per ideare iniziative tarate sui bisogni dei dipendenti, il percorso è stato più lungo.”

Sara Tomasiello, finance & control manager – human resources – CSR manager

➟ Obiettivo delle iniziative: fidelizzazione dei collaboratori, conciliazione tempi vita e lavoro,
favorire rientri dalla maternità sereni.

Il percorso di welfare aziendale di Monnalisa ha visto una forte accelerazione negli ultimi anni. La maggior parte dei collaboratori dell’azienda sono donne, in tutto 105, mentre gli uomini sono 58. Da qui la scelta di privilegiare l’equilibrio tra vita privata e professionale.

I dipendenti godono di un’ampia flessibilità oraria e possono compensare le ore nell’arco della giornata e della settimana, in totale autonomia e in accordo con le loro esigenze. Inoltre l’azienda è sempre stata disponibile a concedere il part-time per tempi definiti, sia in relazione alla maternità, sia per esigenze familiari di altro tipo, ad esempio anziani a carico.

Spazio allo smart-working, che ha ottenuto ottimi risultati anche per periodi lunghi (un anno), dedicato soprattutto alle neo-mamme che abitano lontano dall’azienda e faticano a conciliare il lavoro con le esigenze legate ai primi mesi di vita dei bambini come l’allattamento.

Per quanto riguarda la maternità, da ben prima che diventasse legge, Monnalisa gestisce la maternità facoltativa ad ore e concede il congedo retribuito ai neo-papà.

Tra le altre iniziative: una polizza sanitaria aziendale completamente a carico dell’azienda, previdenza complementare, corsi di formazione e l’introduzione dei flexible benefit, con un importo variabile che può essere speso dal dipendente all’interno di una vasta gamma di servizi, che vanno dall’asilo nido, alle spese sanitarie non coperte dalla polizza, ad esempio lenti da vista, fino alle vacanze. Allo studio, per il prossimo anno, la possibilità di convertire il premio in denaro, in servizi di welfare per cui è prevista la detassazione totale.