Quanto costa a una PMI il welfare aziendale?

Il Rapporto 2016 Welfare Index PMI ha messo in luce il fatto che il welfare aziendale non ha un impatto pesante sui costi dell’impresa, anche per l’efficacia degli incentivi fiscali (Fig. 1).

Solamente il 7% delle imprese dichiara di sostenere costi aggiuntivi significativi per le iniziative di welfare, mentre il 35% sostiene costi aggiuntivi ma compensati dai benefici fiscali. La maggioranza delle imprese (57%) di fatto non sostiene costi aggiuntivi per il welfare aziendale.

La storia del welfare aziendale è piuttosto recente (Fig. 2). Più di metà delle imprese dichiara di avere attuato le prime iniziative di welfare negli ultimi dieci anni: la maggior parte (46%) da tre a dieci anni, e il 12% negli ultimi tre anni. Un piccolo gruppo di imprese (11%) ha una storia di welfare antica, iniziata da più di 25 anni, mentre il 31% di imprese appartengono alla generazione di mezzo, con un’anzianità delle iniziative da 10 a 25 anni.

I vincoli che frenano l’iniziativa di welfare delle piccole e medie imprese sono l’assenza di informazioni e di competenze dedicate e la dimensione insufficiente a raggiungere la massa critica. Per questo motivo le PMI hanno bisogno di associarsi e di essere supportate da servizi associativi.

Il 31,9% delle imprese considera fondamentale o molto importante poter contare su servizi comuni a cui potersi associare (Fig. 3). Il 23,8% attribuisce massima importanza ai servizi di informazione e consulenza forniti dalle associazioni imprenditoriali, ed il 22,5% agli accordi con altre imprese nel territorio. L’analisi più significativa si ottiene incrociando queste valutazioni con il livello di attività delle imprese, ovvero il numero di aree in cui esse attuano iniziative di welfare aziendale. Il divario tra le imprese molto attive e quelle inattive, nella valutazione dell’importanza delle associazioni tra imprese e dei supporti associativi, è estremamente elevato. Se consideriamo le imprese attive in più di 5 aree di welfare, il 59,6% considera di massima importanza i servizi di informazione e consulenza delle associazioni imprenditoriali; il 45,5% la disponibilità di servizi comuni di welfare a cui associarsi; il 43,8% la stipulazione di accordi con altre imprese nel territorio.

 

 

 

 

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Fig. 1

 

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Fig. 2

 

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Fig. 3

Per Socfeder fare impresa è qualità e responsabiltà sociale

Da oltre sessant’anni l’azienda Socfeder è specializzata nella commercializzazione e lavorazione di prodotti di siderurgia e idraulica. Fondata dai coniugi Testi nel 1955, oggi è diretta dal figlio, Claudio Testi, conta circa una trentina di dipendenti e ha la sua sede principale a Modena.

Lo scorso 8 marzo 2016 l’azienda modenese si è aggiudicata il secondo premio Welfare Index PMI nel settore Commercio e Servizi distinguendosi per avere affiancato alle aree più classiche di welfare aziendale importanti iniziative nelle aree di conciliazione vita-lavoro e sostegno alla famiglia.

Punti di forza di Socfeder sono: un assortimento di materiali unico, come laminati mercantili, travi, tubi meccanici Dalmine, materiali per l’edilizia, tubi e raccordi per l’idraulica, per differenziare i mercati; qualità certificata del servizio (dalla Iso 9000 alla En 1090-1), velocità di consegna e grande attenzione alle Risorse Umane che ha contribuito a migliorare ancora di più l’azienda modenese.

Il segreto del successo di Socfeder sembra perfettamente sintetizzato nel motto aziendale: “Per noi fare impresa – ha dichiarato Claudio Testi amministratore unico – è qualità e Responsabilità sociale”. Perno fondamentale del benessere organizzativo infatti è la partecipazione, ha commentato l’imprenditore Testi: “Per noi è importantissimo il gioco di squadra, anche per questo cerchiamo di fare riunioni in cui il maggior numero di persone risultino coinvolte, dai dipendenti alle maestranze, per rendere tutti partecipi dell’andamento aziendale e ricevere anche suggerimenti e consigli per il continuo miglioramento di tutti i processi”.

La Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI), vissuta come fine aziendale, ispira anche l’azione di Socfeder nel welfare nella convinzione che il benessere dei dipendenti possa avere ricadute positive non solo sull’impresa ma anche sul territorio. Abitazioni ad affitti calmierati per i dipendenti, part time nei frangenti possibili in particolare per le neomamme e, a partire dal 2009, erogazione del TFR oltre gli obblighi di legge.

Queste sono solo alcune tra le tante iniziative promosse da Socfeder che è anche tra i soci fondatori dell’Associazione Aziende modenesi per la RSI, nata a fine 2014 per promuovere principi e pratiche di Responsabilità Sociale d’Impresa attraverso attività laboratoriali, seminari e corsi di formazione e che include trentacinque imprese della provincia di Modena di vari settori e varie dimensioni che impiegano, direttamente o attraverso i propri associati, oltre 30mila operatori sul territorio nazionale.

L’azienda è impegnata con convinzione anche nel settore ambientale. Racconta Claudio Testi: “Grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico oggi produciamo il 75% del nostro fabbisogno energetico”. Inoltre per sottolineare la grande importanza che questi temi hanno all’interno dell’azienda è stata avviata una partnership per l’utilizzo di auto elettriche per la mobilità su strada. Da Socfeder il turnover è bassissimo: “le persone qui – ha detto l’imprenditore Testi – stanno bene e crescono all’interno dell’azienda”.