Premi di risultato e welfare aziendale, tutte le novità!

Pioggia di chiarimenti sul Welfare Aziendale da parte dell’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 5/E del 29 marzo 2018.

Nel documento di prassi viene innanzitutto trattata la conversione dei premio di risultato con beni e servizi di cui all’art. 51, comma 4, introdotta dalla legge di Bilancio 2017: in sostituzione del premio in denaro è possibile ora accedere anche all’uso dell’auto aziendale, alla concessione di prestiti da parte del datore di lavoro, alla messa a disposizione del dipendente dell’alloggio e alla concessione gratuita di viaggi ai dipendenti del settore ferroviario, con la precisazione che i suddetti benefit concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente sulla base dei valori convenzionali agevolati previsti dallo stesso comma 4.

L’Agenzia si sofferma inoltre sulla conversione del premio di risultato con contributi alla forme pensionistiche complementari, nonché con quelli di assistenza sanitaria versati a Enti o Casse aventi esclusivamente fine assistenziale, sottolineando – in entrambi i casi – che i versamenti dei contributi “in conversione” non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente anche se eccedono gli importi-soglia rispettivamente di 5.164,57 e di 3.615,20 euro.

Spiegazioni vengono ancora fornite sulle coperture assicurative del rischio di non autosufficienza e/o di del rischio di gravi patologie che dal 1.1.2017 non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente. Prima di tale data infatti, l’esclusione dal reddito era consentita solo qualora l’importo del premio riferibile a ciascun dipendente non superava la soglia di euro 258,23 fissata dal comma 3 dell’art. 51 del TUIR, in concorso però con altri beni e servizi offerti dal datore di lavoro.

Nell’analizzare la novità dei benefit erogati in base ai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, l’Agenzia delle Entrate coglie poi l’occasione di equiparare le somme e i valori disciplinati dalle lettere f-bis, f-ter, f-quater del comma 2 dell’art. 51 a quelli della lettera f. Una interpretazione non da poco, considerando che ora anche questi benefit devono essere disciplinati da regolamento aziendale negoziale oppure da accordo o contratto collettivo affinché al datore di lavoro sia consentito dedurre integralmente la relativa spesa dal reddito d’impresa e non limitatamente al 5 per mille delle spese per prestazioni di lavoro dipendente (art. 100, 1° comma, TUIR).

A seguire viene commentato il nuovo benefit in vigore dal 1.1.2018, cioè l’erogazione o il rimborso di somme effettuato dal datore di lavoro per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, che certamente è da annoverare tra quelli più diffusi e di maggior impatto.

Chiarimenti anche sul tempo di percezione e quindi di rilevanza reddituale dei benefit sostitutivi dei premi di risultato erogati mediante voucher, che coincide con il momento in cui detti benefit entrano nella disponibilità del dipendente, a prescindere dalla circostanza che il servizio venga fruito in un momento successivo; sulla rilevanza reddituale dei contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro, qualora le casse sanitarie non operino rispettando i principi di mutualità; infine, sulla rimborsabilità delle spese sostenute dal dipendente anche nel periodo di imposta successivo.

Claudio Della Monica
Consulente del Lavoro – Della Monica & Partners srl STP

Terra Mia Onlus, l’agricoltura come riscatto sociale

“L’idea con cui è nata la cooperativa era di trasformare le piazze, luoghi di disagio e morte per i tossicodipendenti che le frequentavano, in luoghi di riscatto, creatività e relazione.”

– Domenico Cravero, fondatore

Terra Mia, nata nel 1984, opera come cooperativa sia di tipo A (servizi alla persona) sia di tipo B (inserimento lavorativo). Si occupa della cura del disagio fornendo sia servizi terapeutici alle persone svantaggiate, sia dando a loro un impiego lavorativo.

La cooperativa gestisce anche 6 fattorie sociali e impiega in totale 120 persone (includendo sia gli operatori sia le persone svantaggiate, queste più di 70). Le fattorie sono dislocate tra le province di Cuneo e Torino. La Cooperativa si occupa da subito del tema della tossicodipendenza con tre principali obiettivi: accoglienza di tossicodipendenti abituati a vivere in strada, cura della tossicodipendenza, continuo lavoro di base con le famiglie, le istituzioni e la comunità.

Nel corso degli anni sono cambiate anche le tipologie di persone impegnate nelle attività di agricoltura sociale: ai ragazzi di strada, prevalentemente tossicodipendenti, si sono aggiunti i giovani immigrati, adolescenti, portatori di handicap e i ragazzi delle comunità di minori, preadolescenti e adolescenti con disturbi del comportamento.
La Cooperativa impiega un’innovativa metodologia di cura, denominato Agricura© che combina più di 20 variabili terapeutiche con altrettante diverse pratiche agricole: dalla semina alla cura delle piante fino al rapporto con il cliente, adatte al conseguimento dell’obiettivo.

Per ciascun utente viene cioè studiato un percorso personalizzato di riabilitazione per raggiungere gradualmente le condizioni dell’autonomia personale e un inserimento attivo e responsabile nella società. Le attività di agricoltura sociale di Terra Mia sono ad ampio raggio e includono vari tipi di coltivazione, laboratori, attività di educazione alimentare rivolte a bambini e a persone con disturbi alimentari.

 

Settore: Agricoltura sociale

_

Welfare Index PMI 2018: Menzione speciale – Agricoltura sociale

_

Il rating non è stato assegnato alle imprese dell’Agricoltura sociale, le quali hanno partecipato ad una indagine ad hoc diversa da quella rivolta alla generalità delle imprese

_

Aree di welfare più presidiate:

• Inserimento lavorativo di persone in situazione di disagio e fragilità

• Accoglienza residenziale per persone in situazione di disagio e fragilità

• Servizi socio-assistenziali e inclusione sociale

• Educazione ambientale e alimentare

• Fattorie sociali

_

Dipendenti: da 101 a 250

 

Contatti:
Terra Mia Onlus
Via Nizza, 239
– 10126 Torino
+39 329 0982366
www.terramiaonlus.org
agricoltura@terramiaonlus.org

Le 3 priorità per il Paese e per le imprese, che possono trovare soluzione grazie al welfare aziendale

Esaminando le variazioni intervenute nelle 12 aree del welfare aziendale, quelle cresciute maggiormente sono la conciliazione vita e lavoro e sostegno ai genitori, e la sicurezza e prevenzione.
Ma sono cresciute significativamente anche la formazione per i dipendenti, la previdenza integrativa, il sostegno ai soggetti deboli e l’integrazione sociale, i servizi di assistenza, le iniziative di welfare allargato alla comunità.

welfare-index-variazione-tasso-iniziativa

La crescita delle iniziative in queste aree indica come dal welfare aziendale venga una capacità di offrire risposta ai bisogni sociali emergenti, in questa fase caratterizzata dalla fragilità sociale (crescita delle aree di povertà e di esclusione dal lavoro) e dalle difficoltà della spesa pubblica. La diffusione nel territorio delle piccole e medie imprese e la loro vicinanza alle famiglie permette di intercettarne i bisogni e offrire soluzioni puntuali. Il welfare aziendale offre una integrazione alle
istituzioni del welfare pubblico e alla stessa famiglia come rete primaria di solidarietà sociale.

Per sottolineare il contributo dato dal welfare aziendale alle principali emergenze del paese si è focalizzata l’attenzione, nel Rapporto Welfare Index PMI, su tre temi che rappresentano le tre priorità che richiedono l’impegno diretto delle imprese:

  • la salute e l’assistenza
  • la conciliazione vita e lavori
  • i giovani, la formazione, il sostegno alla mobilità sociale

Per approfondire scarica il Rapporto 2018

  • p.55 ➔ 5. Focus: salute e assistenza
  • p.59 ➔ 6. Focus: conciliazione vita e lavoro
  • p.64 ➔ 7. Focus: giovani, formazione, sostegno alla mobilità sociale