Al via la 5° edizione di Welfare Index PMI 2020

Per imprenditori e professionisti: assessment gratuito e nuovi servizi per aumentare conoscenza e diffusione del welfare aziendale.

L’indagine sullo stato del welfare nelle PMI Italiane punta quest’anno ad analizzare oltre 5 mila imprese.

Diffondere la cultura del welfare aziendale per incentivare tra le piccole e medie imprese l’utilizzo di buone pratiche di welfare: è l’obiettivo di “Welfare Index PMI 2020” promosso da Generali Italia con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e da quest’anno con l’ingresso di Confcommercio, il progetto ha raggiunto la totalità delle maggiori confederazioni italiane.

Prende il via la quinta edizione dell’indagine sul welfare aziendale rivolta alle PMI da 6 fino a 1.000 addetti di ogni settore – agricoltura, industria, artigianato, commercio e servizi, studi e servizi professionali e terzo settore – e tutte le dimensioni aziendali.

Welfare Index PMI per gli imprenditori e i professionisti

A partire da questa edizione, Welfare Index PMI offrirà nuovi servizi per aumentare la conoscenza e la diffusione del welfare nelle PMI:

Welfare Assessment: un servizio personalizzato, gratuito e riservato per valutare il proprio livello di welfare su www.welfareindexpmi.it, portale informativo sulle novità del welfare aziendale: normativa e vantaggi fiscali e valorizzazione delle Best practice delle imprese Welfare Champion. All’interno anche la Rubrica Guida Pratica al welfare aziendale per agevolare le imprese all’attuazione delle iniziative di welfare.

Welfare Rating: l’indice che distribuisce le aziende in 5 classi con un valore crescente da 1W a 5W. L’obiettivo è permettere alle imprese di conoscere il proprio livello di welfare e comunicarlo in modo immediatamente riconoscibile, facendo dell’impegno nel welfare un vantaggio competitivo.

Per accedere ai due servizi compila il questionario.

Welfare Index PMI per il Paese

L’Osservatorio sull’evoluzione del welfare nelle PMI italiane prevede quest’anno una nuova sezione nel Rapporto e il potenziamento delle analisi regionali e territoriali al fine di fornire una visione dettagliata del welfare per area geografica e tipo di iniziativa. Tra le novità anche un nuovo modello di misurazione dell’impatto del welfare sul business aziendale.

Come per le precedenti edizioni, le imprese con le migliori pratiche di welfare saranno premiate nell’evento conclusivo di giugno 2020 e sarà assegnato il Welfare Rating, che raggruppa le aziende in 5 classi con un valore crescente da 1W a 5W. Lo scopo è di permettere alle imprese di conoscere il proprio livello di welfare e comunicarlo in modo immediatamente riconoscibile, facendo diventare l’impegno nel welfare un vantaggio competitivo.

Partecipa alla ricerca → compila il questionario

Come rendere la maternità più semplice in azienda

Spiegato step by step da B+B International, Welfare Champion 2019

Federica Gallina Responsabile Risorse Umane e Welfare di B+B International, azienda Welfare Champion 2019 (leggi qui la best practice) ci spiega come attivare una politica avanzata a favore della maternità tesa a favorire la conciliazione vita-lavoro.

Un’iniziativa che nella software house di Montebelluna (TV) esiste dal 2017, un supporto importante in un’azienda a maggioranza maschile dove le donne rappresentano il 25% su un totale di 49 dipendenti. L’iniziativa che si chiama Fiocchi in B+B è un tassello importante che rientra nel più vasto progetto di welfare aziendale.

Vivere serenamente la maternità non impatta solo sul benessere delle persone, ma migliora il clima aziendale e quindi i suoi risultati. Se le persone hanno un giusto equilibrio tra vita privata e lavoro, anche l’azienda ne beneficia”. Federica Gallina, Responsabile Risorse Umane e Welfare, B+B International.

Anche in questo caso – ci spiega Federica Gallina – si è partiti dall’ascolto attivo dei dipendenti con una survey interna per capire da un lato le necessità reali durante la vita di tutti i giorni, dall’altro cosa concretamente può fare l’azienda per agevolare le persone nelle incombenze quotidiane”.

Ci siamo accorti – prosegue – che durante il periodo della maternità, la neo-mamma non rimaneva in contatto con l’azienda quindi al rientro in azienda, si ritrovava un po’ spaesata e non aggiornata sulla vita aziendale. Durante i mesi di assenza per maternità possono verificarsi varie attività come l’arrivo di nuovi colleghi, cambiamenti, lanci di nuovi prodotti o di nuovi strumenti lavorativi, e di tutto ciò è buona cosa esserne al corrente”.

Obiettivo di Fiocchi in B+B: aiutare le future mamme a vivere l’esperienza della maternità, sia personale che lavorativa, in modo migliore.

Progetto: consiste nell’affiancare e supportare la donna dal momento in cui dichiara di essere in dolce attesa fino al rientro, cercando di fornirle qualsiasi suggerimento possibile su come adempiere a tutta la parte burocratica e informandola sull’esistenza di bonus bebè o altri incentivi, sia a livello nazionale che regionale e aiutandola a gestire tutta la parte relativa all’INPS, (richiesta maternità, ecc).

L’azienda fornisce assistenza alle donne in tutti i mesi pre-parto e mantiene la neo-mamma informata sulla vita aziendale attraverso un blog interno, la dipendente riceve una mail ogni volta che viene pubblicata una news. In questo modo anche chi è in maternità accedendo al blog può facilmente rimanere aggiornato su ciò che accade in azienda. In prossimità del rientro l’azienda pianifica un incontro in azienda con la neo-mamma / collaboratrice e ne ascolta le nuove esigenze, dando supporto con informazioni sui nidi disponibili in zona e agevolando la neo-mamma con la flessibilità dell’orario di lavoro o il part-time.

Come si attiva? Il progetto è stato attivato sulla base di un regolamento interno senza la necessità di coinvolgere sindacati ed è seguito da una risorsa interna.

Costo per l’azienda: nessun costo vivo ma uno sforzo progettuale e il lavoro di chi si occupa delle Risorse Umane.

Misurabilità: da quando il progetto è in atto ci sono state 2 maternità. Il bilancio di Fiocchi in B+B è positivo perché ha dato l’opportunità alle neo-mamme di vivere più serenamente il periodo e il rientro in azienda

Difficoltà: bassa

Tempo di attivazione: molto breve, da un giorno a una settimana

Risorse necessarie: una persona che possa dedicare parte del suo tempo al progetto

N. Dipendenti: 49 (quando è partita l’iniziativa i dipendenti erano 37), di cui 25% donne.

Il Circolo virtuoso del welfare aziendale

Già nelle precedenti edizioni del rapporto abbiamo osservato la stretta relazione esistente tra la conoscenza che le imprese hanno del welfare aziendale, a partire dalla sua normativa, e l’ampiezza delle iniziative attuate; e tra l’ampiezza delle iniziative e il gradimento dei lavoratori (soprattutto se le politiche di welfare sono gestite coinvolgendo la popolazione aziendale). Abbiamo inoltre osservato che le imprese più attive e coerenti nelle politiche di welfare ottengono impatti positivi sulla produttività e in generale sui risultati aziendali. Infine, un fattore critico per la possibilità delle piccole imprese di attuare iniziative di welfare in modo efficiente è il supporto che queste possono ricevere dalle associazioni e da servizi comuni, alleandosi con altre imprese.

Abbiamo definito la correlazione tra questi fattori il circolo virtuoso del welfare aziendale.

Nella figura 35 lo rappresentiamo sinteticamente, evidenziando come in tutti i fattori sia in corso un trend di miglioramento, in alcuni casi molto sostenuto. La conoscenza è un fattore determinante. Per le imprese non si tratta solo di acquisire le necessarie informazioni normative e tecniche sul welfare aziendale, ma anche di possedere le competenze professionali necessarie alla gestione delle iniziative. E questo è particolarmente difficile per le imprese di minori dimensioni, normalmente prive di risorse dedicate.

 

Leggi il Rapporto 2019 completo qui.