Welfare aziendale e tassazione

Come ripetutamente chiarito dall’Agenzia delle Entrate (circolare n. 326E/1997, circolare n. 5E/2018 punto 4.8 e, da ultimo, risposta a interpello n. 212 del 27/05/2019), in virtù del cosiddetto “principio di cassa”, che presiede la determinazione del reddito di lavoro dipendente, il momento impositivo ai fini fiscali delle erogazioni dei servizi o dei rimborsi di spese sostenute nell’ambito dei piani di welfare aziendale coincide con quello di effettiva percezione da parte del lavoratore dipendente.

Bisogna però distinguere il caso in cui i beni e servizi vengono erogati direttamente dal datore di lavoro da quello in cui sono scelti dal dipendente avvalendosi di una piattaforma welfare aziendale:

  • nel primo caso il momento di percezione fiscalmente rilevante è quello in cui il fringe benefit esce dalla sfera patrimoniale dell’erogante per entrare in quella del dipendente: trattasi dello stesso momento, quindi dello stesso periodo d’imposta;
  • nel secondo caso invece, i benefit si considerano percepiti (e quindi esclusi dal reddito di lavoro dipendente ai sensi e nei limiti previsti dall’art. 51, commi 2, 3 e 4 del TUIR) nel periodo d’imposta in cui il lavoratore effettua la scelta del servizio sulla piattaforma, indipendentemente dal momento in cui il servizio viene utilizzato o il rimborso erogato (quindi anche in un successivo periodo d’imposta), ovvero il datore di lavoro provvede al versamento dei contributi al fondo di previdenza complementare o alla cassa sanitaria.

welfare e tassazione

Facciamo un esempio: se il dipendente acquista a dicembre 2018 un voucher in piattaforma per servizi generici nei limiti di 258,23 euro ai sensi del 3° comma dell’art. 51, il predetto limite opera per il 2018 anche se il voucher viene speso nel corso del 2019. Pertanto se a gennaio 2019 il dipendente acquista un altro voucher di 258,23 euro, quest’ultimo può essere speso nel 2019 insieme al primo senza alcuna penalizzazione fiscale.

Ancora: secondo l’Agenzia delle Entrate se le spese sostenute dal lavoratore costituiscono per quest’ultimo un onere detraibile o deducibile in sede di dichiarazione dei redditi, il momento in cui il datore di lavoro le rimborsa rileverà ai fini della compilazione, da parte di quest’ultimo quale sostituto d’imposta, dell’apposita sezione della Certificazione Unica riservata ai “Rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione” ai sensi dell’art. 51 del TUIR.

Tra le informazioni che il sostituto d’imposta/datore di lavoro deve fornire, infatti, il “punto 701” individua l’anno nel quale è stata sostenuta la spesa rimborsata dallo stesso sostituto, informazione necessaria al fine di evitare che il lavoratore possa fruire di un doppio beneficio, cioè la non concorrenza al reddito di lavoro dipendente e contemporaneamente la detrazione/deduzione dell’onere rimborsato in sede di dichiarazione dei redditi.

Claudio Della Monica
Consulente del Lavoro – Della Monica & Partners srl STP

Andare al lavoro in modo smart

Per soddisfare le esigenze di orario e spostamento sono state istituite diverse soluzioni di smart-working e rimborsi chilometrici.

Credits: www.welcomeitalia.it

Welcome Italia Spa fondata nel 1999 è un’azienda che offre servizi di telecomunicazioni alle imprese. L’azienda per propria policy assume solo a tempo indeterminato. Le iniziative di welfare più importanti sono: smart-working e formazione per i lavoratori. In particolare, si è reso necessario estendere l’orario di lavoro fino alle 22 per rispondere alle esigenze dei clienti, pertanto l’azienda ha deciso di creare un ulteriore turno ma in smartworking.

L’azienda inoltre ha 2 poli principali, Lucca e Pisa, e molti dipendenti sono pendolari. Queste persone possono tranquillamente lavorare da casa e in questo modo l’azienda è riuscita a venire incontro alle esigenze dei clienti rispettando i propri dipendenti. Grazie alla tecnologia VPN (Virtual Private Network) è concesso ai dipendenti che lo richiedano, compatibilmente con le possibilità operative, di svolgere il proprio lavoro da casa. Di questa opportunità possono avvalersi tutti i dipendenti che manifestino la necessità di usufruire dei benefici provenienti dal lavorare fuori sede come ad esempio necessità di concentrazione, consultazione di materiale non disponibile, richiesta di permesso in orari centrali alla giornata lavorativa.

Inoltre i dipendenti possono scambiarsi i turni e organizzarsi tra di loro in maniera autonoma. Per sostenere la mobilità dei tanti pendolari, è stato istituito un benefit chiamato Km12, ovvero è previsto un rimborso di 0,15 centesimi per ogni chilometro percorso oltre il dodicesimo per il tragitto di andata e ritorno casa-lavoro.

Grande attenzione alla formazione con un sistema di docenze interne incentivato con premi in denaro e l’istituzione della figura del Trainer per diffondere capillarmente le competenze ai colleghi più giovani. Welcome Italia ha elargito due borse di studio da 1000 euro ciascuna erogate agli studenti meritevoli iscritti al primo anno di Ingegneria delle Telecomunicazioni.

Guarda il video:

Aumentano i premi di produttività convertiti in welfare

Dal 2017 al 2019 l’utilizzo dei premi di produttività convertiti in welfare è molto aumentato dal 4,1% al 15,9% delle imprese che ne sono a conoscenza. E un ulteriore 41,1% di queste si dichiara interessato e afferma che probabilmente utilizzerà in futuro questa opportunità.

Per quanto riguarda i flexible benefit la conoscenza è ancora più limitata, ed è aumentata in questi anni dal 29,8% al 35,8%. L’utilizzo è aumentato dall’1% al 16,2% delle imprese che ne sono a conoscenza, e un ulteriore 45% di queste si dichiara interessato per il futuro.

Clicca qui per leggere il Rapporto 2019 di Welfare Index PMI.

Un lavoro più agile con l’ufficio in rete

Un sistema collaborativo di rete professionalizza i collaboratori e consente di lavorare da qualunque luogo.

Studio Sila Tommaso, dal 2000 si occupa di consulenza del lavoro, welfare aziendale e sistemi organizzativi, ricerca e selezione, gestione del collocamento e formazione. Offre anche consulenza alle imprese sui temi del welfare aziendale. Lo studio è in continua evoluzione e sta adottando un sistema collaborativo di rete che permette l’innalzamento delle competenze dei propri collaboratori, condivisione delle pratiche e la loro assegnazione tra colleghi e professionisti diversi, consentendo ai dipendenti di poter lavorare in ogni luogo.

In caso di necessità familiari o logistiche è già in atto un processo di lavoro agile molto più evoluto di quanto previsto dall’attuale normativa, infatti la logistica è applicabile sia al singolo lavoratore che per proprie esigenze può lavorare da casa sia tra colleghi che lavorano in sinergia su luoghi e uffici o abitazioni dislocate in modo innovativo e non classicamente in ufficio.

Ampiamente utilizzata la flessibilità oraria: autonomia nella gestione degli orari secondo regole fissate da un regolamento aziendale e nel rispetto tra colleghi. La flessibilità prevista riguarda l’ingresso/uscita (che può avvenire liberamente nel limite di 30 minuti), la pausa pranzo (30 minuti, da utilizzare nell’arco di 2 ore), l’uscita ad un orario ottimale in estate.

I risultati sono positivi: con la possibilità di organizzare i propri orari, i lavoratori sono responsabilizzati e operano per obiettivi. Flessibilità anche nella gestione della maternità e del periodo di rientro successivo.

A disposizione anche ticket restaurant e un credito welfare spettante a tutti in base all’anzianità, utilizzo di una piattaforma di flexible benefit e un garage per parcheggiare le proprie autovetture. A disposizione anche una convenzione stretta con uno studio dentistico, che offre ai lavoratori dello studio prestazioni a prezzi calmierati.

Considerevole inoltre l’impegno dello studio nella formazione, ben oltre quella obbligatoria, con docenti esperti e di altissimo livello.