Sartori Costruzioni, una vera e propria famiglia allargata

“Quando un operaio ci porta la documentazione che attesta che il figlio si sta laureando, guardiamo gli esami e le votazioni che ha ottenuto e riconosciamo un bonus.”

Carmelo Sartori, titolare

➝ Obiettivo delle iniziative: migliorare il rapporto impresa-collaboratori e il benessere organizzativo.

Sartori Costruzioni si è strutturata come una tipica azienda familiare e conta poco più di una decina di dipendenti. Come in una vera e propria famiglia allargata, l’azienda si impegna per garantire il massimo sostegno possibile ai propri collaboratori, ben oltre quanto previsto dal contratto collettivo nazionale.

Tra le iniziative di welfare aziendale anche la copertura di spese per cure dentarie o l’acquisto di lenti e occhiali. Per il dentista, ad esempio, la società si fa carico di un rimborso percentuale sull’ammontare della fattura.

Inoltre, ci sono misure di sostegno in caso di problemi in famiglia, sempre in forma di rimborso, valutato caso per caso in base alle condizioni come il caso di un dipendente, unico produttore di reddito nella sua famiglia, il cui padre si è infortunato e per il quale la società ha stanziato una cifra di sostegno.

L’impegno di Sartori Costruzioni per accrescere il potere d’acquisto dei propri collaboratori si traduce anche nel supporto economico all’istruzione dei figli. Importanti anche le facilitazioni relative ai trasporti, cruciali per la tipologia di lavoro: l’azienda mette a disposizione macchine e furgoni e organizza gli spostamenti.

Infine, l’azienda, che conta su un ampio numero di lavoratori stranieri, ha attivato corsi di formazione ad hoc, corsi di italiano e assistenza nelle pratiche amministrative e burocratiche.

 

 

 

 

Vesti Solidale Cooperativa Sociale: alle tutele ci pensa l’azienda

“Lo strumento principale è stata l’indagine sulla rilevazione dei bisogni dei dipendenti e sulla base dei risultati è stato individuato il percorso costruito sulle loro necessità.”

Carmine Guanci, vice-presidente

➝ Obiettivo delle iniziative: migliorare la qualità della vita dei propri collaboratori.

Per i propri collaboratori la cooperativa sociale Vesti Solidale, ha pensato a un pacchetto strutturato di welfare che poggia su 3 pilastri: integrazione sanitaria, sostegno al reddito e trasporti per arrivare comodamente sul luogo di lavoro.

La scelta di creare delle iniziative di welfare aziendale si basa sulla consapevolezza che i collaboratori, circa 100, sono persone fragili – profughi e rifugiati, senza fissa dimora, donne vittime di violenza e di tratta degli esseri umani, persone di età avanzata (dai 45 anni in su) fuoriuscite dal mondo del lavoro, con famiglie a carico. Le difficoltà vanno quindi ben oltre la
ricerca del lavoro, dalla necessità di gestire un budget familiare, alla ricerca di un alloggio fino alla necessità di integrazione e di orientamento ai servizi esistenti sul territorio, dato che molti dei collaboratori sono stranieri. Così dalla quotidianità della relazione con i lavoratori, la cooperativa registra i bisogni emergenti e, facendo parte di un sistema più ampio di cooperative promosse da Caritas, può rispondere ai bisogni dei propri dipendenti.

Il Fondo sanitario per i collaboratori ha inoltre delle condizioni migliori rispetto agli obblighi del contratto collettivo nazionale. In campo anche delle politiche di sostegno al reddito che prevedono un sistema di prestiti a interessi 0 per chi debba affrontare delle spese per la casa, malattie di coniugi e figli, buoni scuola per i ragazzi delle scuole superiori.

Il terzo pilastro, quello che riguarda i trasporti, è nato cercando di creare delle collaborazioni tra persone residenti nello stesso paese, o in zone limitrofe, e prevede il rimborso della benzina per le persone che vengano insieme al lavoro.

Ancora nuovi interventi normativi tesi a favorire il ricorso a misure di Welfare aziendale!

È stato pubblicato sulla G.U. n. 248 del 23 ottobre 2017 il comunicato relativo all’adozione e alla pubblicazione nell’area Pubblicità legale del sito del Ministero del lavoro del Decreto Interministeriale 12 settembre 2017 in attuazione dell’art. 25 del D.lgs. n. 80/2015 (“Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”), che definisce i criteri e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie destinate ai datori di lavoro del settore privato per la promozione della conciliazione tra vita professionale e vita privata attraverso la stipula di contratti collettivi aziendali.

Il beneficio è riconosciuto sotto forma di sgravio contributivo fino ad un massimo del 5% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali dichiarata dal datore di lavoro nel corso dell’anno civile precedente, limitatamente ai contratti depositati telematicamente presso il Ministero del Lavoro dal 1° gennaio 2017 al 31 agosto 2018.

Le aree di intervento tra le quali individuare le misure di conciliazione – innovative e ulteriori rispetto a quelle previste dalla legge o dal CCNL – riguardano: il sostegno alla genitorialità (estensione temporale dei congedi parentali, nidi d’infanzia, asili nido, spazi ludico-ricreativi aziendali, percorsi formativi, buoni per l’acquisto di servizi di baby sitting); la flessibilità organizzativa (lavoro agile, flessibilità in entrata e uscita, part-time, banca ore, cessione solidale dei permessi); le misure di welfare aziendale (convenzioni con strutture per servizi di time saving e di cura, buoni per l’acquisto di servizi di cura).

Per poter ottenere gli sgravi, le misure di conciliazione sono individuate nel numero minimo di due tra quelle sopra indicate, di cui almeno una nell’area “sostegno alla genitorialità o nell’area “flessibilità organizzativa”. Inoltre, il contratto collettivo aziendale deve riguardare un numero di lavoratori pari almeno al 70% della media dei dipendenti occupati nell’anno precedente.

Il Ministero del Lavoro, con notizia sul proprio sito, ha comunicato che dal 18 ottobre e fino al 31 ottobre 2017 è possibile depositare telematicamente i contratti aziendali a valere sulle risorse stanziate nel 2017 e che a breve sarà disponibile sul portale Inps l’applicativo per l’invio dell’istanza telematica per ottenere gli sgravi. I datori di lavoro che avessero già provveduto al deposito telematico di un contratto aziendale ai fini della detassazione, secondo le modalità del Decreto Interministeriale del 25 marzo 2016, non dovranno effettuare un nuovo deposito telematico. Sarà comunque necessario l’invio della domanda tramite il portale INPS.

Claudio Della Monica
Consulente del Lavoro – Della Monica & Partners srl STP