Welfare aziendale: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Decolla il Welfare Aziendale grazie ai chiarimenti forniti con la tanto attesa Circolare n. 28 del 15 giugno 2016! Finalmente l’Agenzia delle Entrate riepiloga e interpreta le novità introdotte dalla Legge di stabilità, fornendo peraltro le proprie definizioni di “benefit” – cioè beni e servizi non soggetti a tassazione – e “flexible benefit” – cioè piani che mettono a disposizione del dipendente un paniere di “utilità” tra i quali questi può scegliere quelle più rispondenti alle proprie esigenze.

I più importanti chiarimenti riguardano le condizioni per poter sostituire le somme di denaro corrisposte dal Datore di Lavoro ai propri dipendenti con i benefit senza incappare in problematiche fiscali. In particolare:

• le somme devono esattamente corrispondere ai cosiddetti “premi di risultato”, che derivano da accordi sindacali aziendali sulla produttività e sono riconducibili al regime agevolato della tassazione sostitutiva dell’IRPEF nella misura del 10%;

• la fungibilità tra premi di risultato e benefit  deve essere contemplata dalla contrattazione collettiva di secondo livello, nel senso che la possibilità da parte del dipendente di scegliere se convertire in tutto o in parte il premio in denaro in benefit deve essere prevista da contratti sindacali aziendali o territoriali.

Le  modalità di esercizio della scelta e/o la revoca sono affidate all’autonomia delle parti o al contratto stesso: quindi ogni dipendente dopo aver optato per la trasformazione del premio di risultato in strumenti di welfare può successivamente revocare tale scelta.

L’Agenzia delle Entrate chiarisce anche quando non è possibile la conversione tra somme di denaro e benefit, in particolare:

se la sostituibilità non rientra tra le condizioni stabilite per l’applicazione della tassazione sostitutiva IRPEF del 10% ai premi di risultato: per es. in caso di beni e servizi erogati ai dipendenti con un reddito superiore ai 50.000,00 € oppure per la parte di premio di risultato che ecceda i 2.000,00 € (o i 2.500,00 € a certe condizioni);

se i benefit sono direttamente erogati dal datore di lavoro ai dipendenti senza la possibilità di conversione monetaria: ciò si verifica quando i piani di Welfare Aziendale nascono sin dall’origine per erogare solo beni e servizi senza opzione con premi in denaro.

Alla luce di questi chiarimenti, la migliore strategia aziendale per poter legalmente massimizzare i benefici fiscali connessi al Welfare potrebbe essere quella di contenere l’accordo sindacale sui premi di risultato entro i limiti stabiliti per l’applicazione della tassazione sostitutiva dell’irpef del 10% (premi entro i 2.000,00 € rivolti a dipendenti con reddito inferiore ai 50.000,00 €); di affiancare al predetto accordo un regolamento datoriale che preveda l’erogazione di beni e servizi  alla generalità o categorie di dipendenti al raggiungimento di determinati risultati aziendali.

Scarica la Circolare n. 28 del 15 giugno 2016

Claudio Della Monica
Consulente del Lavoro – Della Monica & Partners srl STP

Il welfare a misura di donna che fa crescere l’impresa

Rusconi Viaggi ha vinto il primo premio “Welfare Index PMI 2016” nel settore Servizi e Commercio. L’azienda nata a Lecco nel 1981, è leader nel settore dei viaggi culturali e del turismo religioso con 23 dipendenti, di cui 18 donne e 5 uomini. Alla guida ancora oggi il fondatore, il Presidente Eliseo Rusconi affiancato alla direzione dai tre figli: Ettore, Francesco e Sara. L’azienda si è distinta per il suo “indice di welfare”: in particolare per concedere ai propri dipendenti, in grande maggioranza donne, una Maternità più lunga di quella prevista dalla legge. Altri aspetti fondamentali tra le azioni messe in campo: la flessibilità oraria concessa – non solo in occasione della maternità, ma anche in caso di situazioni specifiche – e la formazione, soprattutto linguistica.

rusconi viaggi 12 luglio
La premiazione dell’8 marzo 2016. Rusconi Viaggi si è aggiudicato il primo premio “Welfare Index PMI 2016” nel settore Servizi e Commercio.

Il Presidente Eliseo Rusconi ha dichiarato: “Prima di diventare imprenditore ho vissuto metà della mia vita lavorativa come dipendente, iniziando da giovanissimo, così quando ho fondato la mia azienda ho deciso che avrei mantenuto l’attenzione verso le persone”. “La parola chiave è fiducia, e – prosegue il Presidente Rusconi – “preferisco chiamare i nostri dipendenti, collaboratori perché l’idea alla base della nostra visione d’impresa è che se la persona è gratificata e si sente parte integrante dell’azienda, è anche più produttiva”.

Tante iniziative, che vanno dal parcheggio aziendale per ogni dipendente, all’assicurazione sanitaria integrativa, fino a soluzioni personalizzate a seconda delle specifiche esigenze. Spiega il Presidente: “Sono appena rientrate in ufficio due neomamme che beneficiano di orari particolarmente flessibili per riuscire a portare i bambini al nido e andare a prenderli senza dover fare i salti mortali”. Si aiutano dunque le donne a conciliare i tempi di vita con quelli di lavoro. “Per esempio – racconta Rusconi – ora abbiamo una persona che tre giorni la settimana lavora da casa, il suo telefono e computer sono collegati a quelli dell’ufficio, considerato che per un tour operator i contatti con i clienti sono via telefono o mail la postazione di lavoro, a casa o in ufficio, può non essere così determinante. Naturalmente – ha concluso – si rinuncia al controllo ma il rapporto si basa sulla fiducia e si valutano i risultati. I collaboratori inoltre sono i primi a comprendere i benefici di cui godono e la fiducia data, almeno secondo la mia esperienza, viene sempre ampiamente ripagata”.

Rusconi Viaggi Famiglia
Eliseo Rusconi e i suoi tre figli: Ettore, Sara e Francesco. Foto di Ugo Zamborlini.

Il premio che è stato consegnato a Roma l’8 marzo scorso è un prestigioso riconoscimento patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e promosso da Generali Italia in collaborazione con Confindustria e Confagricoltura. E Rusconi Viaggi si è aggiudicata il primo premio nel settore Servizi e Commercio dopo un approfondito screening del sistema di welfare aziendale effettuato su 2140 aziende italiane di diversi settori.

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