Progetto salute: contact tracing, infermeria e stile di vita | Elettronica

“Il benessere dei dipendenti è fondamentale per l’organizzazione del lavoro e, se cresce, aumenta anche la produttività dell’impresa. Per noi valorizzare il capitale umano è essenziale: perciò le porte degli uffici del top management sono sempre aperte a proposte e richieste dei dipendenti.”

– Massimo De Bari, Direttore People, Organization & Communication

È una grande azienda ad alta tecnologia, dedicata allo sviluppo di sistemi elettronici per la difesa, attiva da più di 65 anni nel mercato nazionale e internazionale. Elettronica, capofila dell’omonimo Gruppo, anche nel periodo pandemico è rimasta sempre aperta e operativa, rafforzando le iniziative per la tutela della salute dei propri dipendenti e per la conciliazione tra vita familiare e lavoro.

Smart working, flessibilità oraria, integrazione all’assicurazione sanitaria, test gratuiti, screening e app aziendale per il contact tracing sono gli strumenti messi in campo in quest’ultimo periodo, affiancati a iniziative per il welfare aziendale già in atto da tempo.

Nella sede di Elettronica infatti è presente da anni un’infermieria dedicata ai dipendenti, con la possibilità di analisi e visite specialistiche in loco, e sono attivi progetti per la promozione di un’alimentazione sana e sostenibile, con menù appositi disponibili nella mensa aziendale e un micromarket per rispondere a tutte le esigenze alimentari. Dal 2014 è operativo il piano di flexible benefits Enjoy Life Time, che mette a disposizione all’interno di una piattaforma online un “borsellino elettronico” per i dipendenti, spendibile in beni e servizi.

Un desk interno all’azienda offre servizi di concierge, lavanderia, calzoleria, sartoria, piccoli acquisti, lavaggio delle auto in sede e disbrigo di pratiche burocratiche, oltre al servizio telefonico e online “l’Esperto Risponde” per chiarimenti e consulenze fiscali e legali.

Con il progetto Plaza l’ambiente di lavoro è stato riqualificato in chiave smart, con spazi per il lavoro e il relax, e molta attenzione è posta alla sostenibilità ambientale, per esempio attraverso l’autoproduzione d’energia da fonti rinnovabili. Costanti sono i contatti con università e scuole, con l’attivazione di tirocini, progetti d’alternanza scuola lavoro e borse di studio per garantire le pari opportunità nel settore della Cybersecurity.

La formazione professionale è continua e strutturata, con una piattaforma HR dedicata, un’Academy aziendale, convegni, un programma per l’orientamento dei neoassunti, un premio innovazione per progetti dei dipendenti. Più d’uno sono, infine, i piani per il welfare di comunità: tra questi il progetto Tiburtina sostenibile, che propone soluzioni di mobilità sostenibile a beneficio degli abitanti della zona.

Leggi altri esempi di welfare aziendale nel Rapporto 2021.

Estratto del Rapporto 2021 | Focus sul lavoro a distanza e sulla conciliazione vita-lavoro

La pandemia ha determinato un impatto dirompente sull’organizzazione del lavoro e sul rapporto tra il lavoro e la vita familiare, accelerando alcuni processi di evoluzione già in atto e producendo cambiamenti la cui portata è oggi ancora difficile da quantificare e qualificare.

Dallo scoppio dell’emergenza a oggi, il 37,7% delle PMI hanno praticato il lavoro a distanza, ma solo poche di queste (8,4%) lo praticavano già in precedenza, spesso su un numero limitato di lavoratori cui l’impresa riconosceva maggiore flessibilità in ragione di esigenze familiari specifiche. Il dato davvero significativo è invece rappresentato dal 29,3% di PMI che hanno introdotto il lavoro a distanza in occasione dello scoppio dell’emergenza, che le ha di fatto costrette a sperimentare direttamente sul campo, e su un numero ampio di lavoratori, forme inedite di organizzazione e gestione del lavoro (FIGURA 60).

Figura 60

L’impatto è evidentemente molto differenziato per settore produttivo e caratteristiche specifiche delle imprese, ma ha riguardato trasversalmente una parte rilevante del sistema produttivo.

Tra le imprese che lo hanno adottato (37,7%), nel 22,9% dei casi il lavoro a distanza ha riguardato una quota maggioritaria della popolazione aziendale, nel 14,2% dei casi una quota compresa tra il 20% e il 50% dei lavoratori e nel rimanente 62,9% dei casi una quota inferiore al 20%.

A circa un anno e mezzo dall’inizio dell’emergenza, le PMI gestiscono l’organizzazione del lavoro in modalità diverse (FIGURA 61): 18,8% utilizzano il lavoro a distanza per la quota maggioritaria del tempo, 29,8% prevedono un equilibrio tra lavoro remoto e in presenza, 17,9% utilizzano il lavoro a distanza per una quota minoritaria del tempo. Una quota rilevante, 33,9%, non hanno adottato sistematicamente l’uno o l’altro modello privilegiando invece un sistema flessibile calibrato sulle esigenze specifiche dei lavoratori.

Figura 61

Il lavoro a distanza viene gestito dalle imprese con differenti politiche organizzative. Ai due estremi, il 28,3% delle PMI adottano un approccio direttivo definendo regole puntuali e prescrittive (ad esempio la turnazione dei lavoratori), mentre il 33,7% lasciano la massima libertà ai lavoratori nell’organizzare tempi, attività e luoghi del lavoro. La soluzione intermedia, in cui l’impresa definisce regole generali lasciando un certo grado di autonomia ai lavoratori, è la più diffusa e riguarda il 38,1% delle PMI coinvolte nel lavoro a distanza.

Le dichiarazioni rilasciate dalle imprese consentono di fare alcune ipotesi, benché preliminari, sugli esiti possibili di questa prolungata fase di discontinuità. Una volta superata la pandemia, la larga maggioranza delle PMI che hanno sperimentato il lavoro da remoto (71,5%) ritengono di tornare non appena possibile all’organizzazione precedente, con presenza stabile sul luogo di lavoro. Una quota comunque significativa, circa un’impresa su quattro, dichiara di volersi orientare verso un modello ibrido, che bilanci lavoro da remoto e presenza fisica. Solo un’esigua minoranza, infine, ritiene che il lavoro a distanza sarà prevalente anche una volta superata l’emergenza.

L’apertura verso modalità del lavoro più agili e flessibili è fortemente influenzata, oltre che dalle specificità dell’impresa (attività, dimensione, localizzazione…), dalla stessa cultura aziendale che informa il management e l’organizzazione stessa. La FIGURA 62 mostra il netto divario, nell’orientamento per il prossimo futuro, tra le imprese al livello iniziale di sviluppo nel welfare aziendale e le imprese con un livello alto o molto alto. Per queste ultime, l’equilibrio tra lavoro a distanza e in presenza è infatti l’opzione che raccoglie il consenso più diffuso (55,2%).

Figura 62

Leggi il Rapporto 2021 qui.

Con SME EnterPRIZE, Natura Iblea è tra le migliori PMI anche in Europa.

Il welfare aziendale non è solo apprezzabile e vantaggioso, per le aziende e per i lavoratori. È ormai una necessità per tutta la società e per questo diventa fondamentale il ruolo delle piccole e medie imprese.

Lo sa bene Generali che, attraverso SME EnterPRIZE, ha voluto stimolare il contesto delle PMI non solo in Italia ma anche in Europa, nei 7 Paesi che hanno aderito: oltre all’Italia anche Germania, Francia, Spagna, Austria, Ungheria e Repubblica Ceca. SME EnterPRIZE ha quindi esaminato i modelli di business sostenibile delle piccole e medie imprese europee, suddivisi in 3 macro categorie: Welfare, Environment e community. Sono state selezionate sette imprese “Sustainability Heroes”: aziende che hanno implementato iniziative di sostenibilità di particolare rilievo nelle loro attività.

Sette Heroes per sette Paesi

Lo scorso Martedì 28 settembre, le “Sustainability Heroes” sono state svelate e premiate, a Bruxelles: per l’Italia è stata selezionata Natura Iblea – Paniere Bio, di Roberto Giadone, una delle maggiori realtà produttive europee nel comparto ortivo biologico. L’azienda ha realizzato importanti iniziative di welfare, in particolare per far fronte alla crisi pandemica, e anche nel 2021 è stata premiata come Welfare Champion ottenendo le 5W del Rating Welfare Index PMI.

Le altre aziende “Sustainability Heroes” sono state: PlanA.Earth per la Germania, Wanted Community per la Francia, Boutique Hotel Stadthalle per l’Austria, Virgin Oil PressLtd per l’Ungheria e CleverFarm per la Repubblica Ceca.

Queste le sette eccellenze europee che inseguono un nuovo modo di fare business.